domenica 7 settembre 2014

Uso e tecnologia della terra.

L' agricoltura è uno dei temi dominanti della storia Medievale, purtroppo la nostra conoscenza della tecnologia agricola medievale è ancora rudimentale; ma riusciamo ad avere una prospettiva panoramica ed evidenziare i diversi cambiamenti che essa subi nel corso dei secoli. I principali vi furono in particolare al inizio del medioevo, è inoltre possibile che la crisi agricola nel tardo medioevo costrinse i signori e i cittadini ad adottare un atteggiamento più sperimentale verso le pratiche agricole. Una delle innovazioni  tecniche fu nel cambiare, anzi nel rivoluzionare, i sistemi nei campi e con essi l' uso della terra; la seconda fu la realizzazione di un cambiamento  altrettanto  radicale nei principali attrezzi. L' attrezzo più caratteristico del innovazione tecnologica fu l' aratro pesante la carruca  era un attrezzo più grande e più efficace del aratro leggero. Nella sua forma  pienamente sviluppata esso aveva un vomere di ferro, mentre l' aratro leggero usato in precedenza, l aratrum aveva un vomere in legno tutt' al più con un puntale in ferro. inoltre nella carruca troviamo un versoio disposto parallelo al vomere che prendeva la fetta di terreno staccato e la rovesciava. Inoltre essendo un aratro molto pesante non bastavano i soliti buoi per la trazione  cosi aumentarono da due a otto.Invece nel campo della terra furono introdotti i termini "a tre campi" e "a due campi". Nel sistema dei due campi metà della terra veniva lasciata a maggese ogni anno, mentre l' altra metà del campo era seminato con tutti i cereali che riusciva a produrre (frumento, segale, orzo, avena); al contrario del sistema a tre campi  dove non più del 1\3 del campo era lasciato a maggese mentre il resto veniva diviso in campi primaverili e in campi invernali. I primi seminati a frumento e segale; i secondi ad aveva e orzo. La coltura invernale avendo più esigenze ed essendo più costosa veniva coltivata su terra fresca di maggese mentre la colture primaverili venivano coltivate dove l anno prima era situato la coltivazione invernale.


Gaia Iaschi&Lorenzo Mencarelli

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